Doni preziosi: cosa metteremo sotto l’albero quest’anno? La corsa ai regali è iniziata, e gli italiani che sceglieranno i cadeaux in gioielleria quest’anno saranno il 4% in più rispetto allo scorso Natale. La vetrina più luminosa da cui prendere ispirazione ci è offerta ancora una volta dai social network. Nell’era digitale la battaglia della competitività si gioca sul web e attraverso i canali social, i brand rafforzano la loro presenza online. Quello della gioielleria è un settore prestigioso e altamente competitivo, in costante evoluzione. Attraverso le ricerche in rete gli utenti sono facilitati nel cercare spunti, informazioni o scoprire le ultime collezioni dei brand. Si rende indispensabile, pertanto, l’adozione di una comunicazione mirata rispetto al target di riferimento e la realizzazione di campagne di marketing ad hoc.
I social network sono sempre più efficaci nel settore lusso: le piattaforme che meglio si prestano a trasmettere prestigio, lusso ed emozione sono Facebook e Instagram. Attraverso animazioni e storytelling, i brand coinvolgono nel profondo il consumatore, sfruttando appieno il potere iconico delle immagini.
Tiffany: il top brand per i Millenials (ricchi) americani
Tiffany & Co. è considerato il top nel settore gioielli per i giovani ricchi statunitensi. Questo è quanto emerge da un sondaggio online condotto su 978 persone – sia uomini che donne – di età compresa tra i 25 e i 40 anni. Tiffany & Co. è uno dei brand più amati al mondo che dal 1837 fa sognare tutte le donne con le sue creazioni iconiche e dal design unico. Unicità che si riscontra anche nel colore del marchio cult statunitense: il “1837 Blue”, meglio conosciuto come Tiffany Blue, è la tonalità personalizzata, definita tramite il programma cromatico del Pantone Color Institute: il nome del codice trae spunto proprio dall’anno di fondazione dell’azienda.
Il colore è il biglietto da visita di ogni brand, e il Pantone Tiffany racchiude in sé l’eleganza e la raffinatezza senza tempo dei suoi gioielli leggendari. La nuance che caratterizza il suo packaging evoca sensazioni di dinamicità e libertà, ma allo stesso tempo si è immediatamente trasportati in un mondo sfarzoso e opulento. Forse è per questo che in America Tiffany & Co. si è aggiudicato il primo posto dei marchi preferiti dai millenials con una fascia di reddito compresa tra i 100mila e i 150mila dollari..doni preziosi, dunque, è proprio il caso di dirlo! A scendere nella classifica dei brand di lusso preferiti dai millenials americani nel settore gioielli, troviamo al secondo posto Cartier, seguito da Pandora e al terzo posto Chanel.
Natale Pandora: doni preziosi tra stereotipi e polemiche
Doni preziosi per questo Natale? L’81,9% dei consumatori acquisteranno per i familiari perlopiù bracciali, anelli e orecchini. Questo è quanto emerge da uno studio a campione sulle intenzioni di acquisto degli italiani over 24, entrati in gioielleria almeno una volta negli ultimi 18 mesi.
Pandora, l’azienda danese nata nel 1982, è un brand di gioielli conosciuto soprattutto per i suoi braccialetti personalizzabili. Su Facebook conta oltre 3,5 milioni di follower, mentre su Instagram è seguito da più di 12 milioni di persone e, attualmente – in termini di vendite – è il terzo produttore di gioielleria al mondo, dopo Cartier e Tiffany.
Negli ultimi giorni si sta parlando molto di Pandora, non tanto per la sua nuova collezione di charms dedicati al Natale, bensì per la sua campagna pubblicitaria offline. Sui social non si parla d’altro, ecco perché:
«Un ferro da stiro, un pigiama, un grembiule, un bracciale Pandora: secondo te cosa la farebbe felice?»
Questa la domanda sul manifesto – con scritta a caratteri cubitali – che ha scatenato la polemica e riaperto l’antico dibattito sul ruolo della donna e su quanto sia (s)corretto basare una campagna pubblicitaria su questi temi. Gli utenti non l’hanno presa bene e, dalle reazioni, appare evidente che questo sia (ancora) un tasto dolente per la nostra società, come del resto è successo di recente con lo spot del Buondì Motta.
Non tutti hanno saputo cogliere l’ironia del messaggio e si sono schierati violentemente contro il brand. Su Facebook moltissimi commenti sfavorevoli e post di utenti infuriati, hanno costretto moralmente Pandora a correre ai ripari, scusandosi pubblicamente sui social, con un messaggio di spiegazioni.
Chi non si è fatto sfuggire l’occasione per cavalcare l’onda del sarcasmo e della popolarità, sono stati due marchi che non hanno bisogno di presentazioni: Taffo Funeral Services che, come sempre, ha dato il suo pungente contributo, e Ceres che ironizza sugli stereotipi maschili.
Basta con i soliti bracciali, solo da Taffo Funeral Services trovi i migliori regali di Natale.
Pubblicato da Taffo Funeral Services su Lunedì 4 dicembre 2017
Un Natale a colori per Morellato
Tornando al tema gioielli, in Italia – dalle ultime indagini di mercato – si delinea l’immagine di un consumatore che, nonostante le difficoltà economiche, continua a entrare in gioielleria per acquistare doni preziosi per i propri cari nel 79% dei casi. Molte persone continuano a preferire i negozi fisici per questo tipo di spesa, nello specifico meglio se su strada, dal rivenditore di fiducia, rispetto agli store nei centri commerciali. Gli acquisti virtuali vengono scelti nel 13,6% dei casi: il 58,7% dei consumatori che fanno acquisti online, affermano di avere la percezione di spendere meno.
Di qualsiasi fascia di utenti si tratti, Morellato ha già pensato a come raggiungere tutti gli utenti con la sua campagna worldwide: stampa, web, tv e social network (Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e Google+), il volto della testimonial Michelle Hunziker è praticamente ovunque! La sua nuova Collezione Gemma di Morellato ha su Instagram l’hashtag dedicato: #Viviacolori.
Nonostante i gioielli siano un tema legato soprattutto alle ricorrenze, la statistica afferma che la percentuale di persone che si fanno degli auto-regali in gioielleria è in crescita. Il 42,1% degli intervistati, infatti, decidono di acquistare doni preziosi per sé stessi e si tratta soprattutto di giovani donne.